VIRGILIO
NEL MEDIO EVO
PER
DOMENICO COMPARETTI
Volume I.
2ª edizione riveduta dall'autore
FIRENZE
BERNARDO SEEBER
Libraio-Editore
—
1896
FIRENZE-ROMA
Tipografia Fratelli Bencini
1896
ALLA MEMORIA
DI
GIANPIETRO VIEUSSEUX
VIRGILIO
NEL MEDIO EVO
[vii]
Nel libro che qui pongo a luce io intendo esporretutta intiera la storia della nominanza di cui godette Virgiliolungo i secoli del medio evo, segnarne le varie evoluzionie peripezie, determinare la natura e le cause diqueste e i rapporti che le collegano colla storia del pensieroeuropeo. Intraprendo adunque ciò che mai altri finqui non intraprese, benchè il Virgilio medievale sia giàstato soggetto di parecchie monografie. I piccoli scrittidi Siebenhaar[1] e Schwubbe[2] non diedero che pochenotizie e le più volgarmente note. Con dottrina più sceltae con qualche maggiore elevatezza parlarono di alcunlato di quella nominanza Piper[3] e Creizenach[4].[viii]Michel[5], Genthe[6], Milberg[7] vollero invero abbracciaretutto intiero questo tema, ma consecrarono ad esso lavorirelativamente brevissimi, limitandosi a trattarne in modoaneddotico e senza alcuna profondità scientifica. La partepiù saliente e volgarmente visibile della rinomanza medievaledi Virgilio, la più attraente per la speciosità e singolaritàsua era la leggenda della magia virgiliana, che moltiscrittori rammentarono, dandone qualche notizia incidentementein opere e raccolte di varia natura, dal sec. XVIIin poi, non altrimenti considerandola che come una curiosità,e senza fermarsi a studiarla da vicino[8]. Per primoprese a studiarla di proposito Du Méril[9] in un lavoropiù notevole per ubertà e novità di notizie che per metodoe per critica. La vera e propria indagine storica su quellaleggenda la intraprese per primo il Roth[10], il cui lavoroè senza dubbio quanto di meglio e di più serio vide finqui la luce su tal soggetto. Ma il Virgilio mago non èche un lato e una fase nella storia della rinomanza virgiliana,[ix]e mal s'intende se si studi separato dal resto,È quella una idea che parte invero dalla plebe incoltao semicolta, ma pur si diffonde nella regione letterariae dotta, il che