VIAGGI DI ALI BEY EL-ABBASSI IN AFRICA ED IN ASIA
TOMO III


VIAGGI

DI

ALI BEY EL-ABBASSI

IN AFRICA ED IN ASIA

DALL'ANNO 1803 A TUTTO IL 1807

TRADOTTI

DAL DOTTORE STEFANO TICOZZI

con tavole in rame colorate


TOMO III

MILANO
Dalla Tipografia Sonzogno e Comp.
1817.

[5]

VIAGGI
in AFFRICA ed in ASIA
FATTI DAL 1803 AL 1807.


CAPITOLO XXVIII.

Alessandria. — Antichità.

Potrebbesi formare facilmente una piccolabiblioteca dei viaggi in Egitto e delle descrizionidi questo paese, il quale quantunqueconosciutissimo, lo fu assai meglio dopo chetanti letterati francesi i quali accompagnavanol'armata che l'occupò in sul finire dell'oradecorso secolo, ebbero modo di esaminare intre anni tutto quanto può meritare l'attenzioned'un osservatore. Forse più nulla rimanea dirsi di nuovo intorno alla patria di Sesostri,ma non è possibile di trovarsi in cosìcelebre contrada, e di allontanarsene come un'ombra[6]fuggitiva e muta, senza pagarle qualchetributo d'ammirazione. La posizione geograficad'Alessandria è di 31° 13′ 5″ di latitudinesettentrionale, e di 27° 35′ 30″ dilongitudine meridionale dell'osservatorio diParigi.

È noto che l'antica Alessandria, uno de' piùgrandi emporii di commercio, e soggiornodella splendida corte de' Tolomei, era una immensacittà che conteneva più di un milioned'abitanti. La sua dogana produceva in queifelici tempi enormi somme, che potrebberovalutarsi a circa sessantacinque milioni di franchiall'anno, il di cui valore relativo in ragionedel presente abbassamento di prezzo dell'argento,può essere considerato equivalentea sei milliardi di franchi. Adesso non produceche un mezzo milione all'incirca.

Riferiscono gli Storici che quando gli Arabiconquistarono questo paese ai tempi del CaliffoOmfor, Alessandria contava quattromilapalazzi, altrettanti bagni pubblici, quattrocentomercati, e quarantamila Giudei tributarj.Tutti questi edificj più non esistono, ed appenasi sa quale sia il luogo che occupavano.

Gli Storici ricordano un infinito numero di[7]giardini e di orti che abbellivano i contornidella città: oggi non è circondata che da sterilideserti.

Finalmente questa magnifica città, opera delMagno Alessandro, doviziosa capitale de' Tolomei,non è più che l'ombra della sua passatagrandezza. Un immenso ammasso di ruinein gran parte coperte da banchi di sabbia,la colonna di Pompeo, gli obelischi diCleopatra, le cisterne, le catacombe, ed alcunecolonne intiere o spezzate qua e là sparsesopra una superficie di alcune leghe, sono isoli testimonj del suo antico splendore. Unrecinto di alte e larghe mura di circa due leghecon torri in parte ruinate, e molti

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