SCRITTA
DA CARLO BOTTA
Tomo V
CAPOLAGO
presso Mendrisio
Tipografia Elvetica
MDCCCXXXIII
STORIA
D'ITALIA
SOMMARIO
Accidenti fierissimi, e pieni di sangue nel regno di Napoli.Estremo coraggio delle due parti. Il cardinal Ruffo si fapadrone di Napoli. Uccisioni crudelissime che vi seguono.I castelli si arrendono al cardinale, ed agli alleaticon patto, che siano salve le vite, e le sostanze dei repubblicani.Nelson sopraggiunto rompe la fede; supplizjlagrimevoli: si ristaura in tutto il regno l'autorità regia.Lo stato Romano viene in potestà dei confederati,eccettuata Ancona. Singolar risoluzione di Lahoz, generaleItaliano, e sua morte. Bella difesa del generale Monnierin Ancona: finalmente si arrende con patti onorevoli.Tutta l'Italia a divozione dei confederati.
L'ordine della storia mi chiama adesso a cosemaggiori: molto sangue civile versato dalle bajonette,molto dalle mannaje; Italiani straziati daforestieri, Italiani straziati da Italiani; pensierismisurati da ambe le parti; la crudeltà sotto[6]nome di giustizia, un coraggio estremo in casiestremi; il valore contaminato dalla perfidia; Russi,Tedeschi, Turchi, Inglesi, Napolitani, Romani,Toscani in un viluppo; aquile bianche conun becco, aquile nere con due becchi, leopardicon le rampe, la repubblicana donna, la NostraDonna, la Ottomana luna, la croce dei cristianisulle bandiere; l'inferiore Italia tutta sdegnata,furibonda, sconvolta, sanguinosa; discorsi civili,opere barbare, proteste d'umanità, età da Genserico;e chi vanta i tempi moderni, non so diqual razza sia. Ferdinando, Carolina, Acton eransiritirati in Sicilia, lasciando Napoli in mano deiFrancesi, che badavano ai fatti loro, ed ai Napolitani,amatori della libertà, che sognavano larepubblica. Ma non se ne stava il governo regiosenza speranza, che le sue cose avessero prestoa risorgere, perchè non ignorava la forte lega,che si era ordita in Europa contro la Francia,e sapeva, che i dominj dei Francesi nei paesiforestieri, massimamente in Italia, sono semprebrevi. Egli medesimo si era congiunto per trattatid'alleanza con le potenze, che facevano ovolevano far la guerra ai Francesi. Già fin dall'annoultimo aveva stipulato con l'Austria, chein caso di guerra e d'invasione di territorj, Napoliavesse ad ajutar l'imperatore con quarantamilasoldati, l'Austria Napoli con ottantamila;e se quando il re corse contro i Francesi a Roma,l'imperatore non accorse in suo ajuto, ciòfu, perchè, essendo il re l'aggressore, non eracaso d'invasione, e perciò non d'alleanza; nèl'Austria aveva preste le armi, come ella avrebbe[7]desiderato. Aveva anche il re contratto amiciziacon la Gran Brettagna per un trattato, pelquale il re Giorgio si obbligava a tenere unagrossa armata nel Mediterraneo a tutela e conservazionedegli stati Napolitani, e il re Ferdinandosi dichiarava obbligato a tener aperti iporti alle navi Inglesi, a dare all'Inghilterra tremila marinari, ed a congiungere con l'armataBritannica