Nota di trascrizione in coda al testo.

Progetto Filosofico
Di una completa riforma del Culto
E
Dell'Educazione Politico-Morale
del Popolo Ebreo

di A. Fernando


Tomo Secondo

Capitolo 1.

In che propriamente consista la primaEducazione morale, che un barbaro Costumefa da lungo tempo conferire a' fanciulli ebrei.

Le orali tradizioni passano regolarmente da' genitoria' figli, e da questi al lignaggio susseguente colla stessafacilità, e colle prerogative medesime che si farebbero passaredirettamente i beni di famiglia: ognuno riceve da' proprigenitori gli stessi documenti, ad un tale riguardo, che hannoessi medesimi ricevuto da loro; ma ognuno altresì gli dilata,gli ristringne, gli modifica, e gli rappresenta a misura dellepassioni che sente intimamente delle idee delle quali è nutrito,ovvero dell'interesse individuale che lo muove. Il Cervellodell'uomo, sopra tutto nell'infanzia, è una cera molle,suscettibile di ricevere qualunque siasi impressione che affiggeregli si voglia; l'educazione, che giustamente si diceessere una seconda natura per esso lui, gli somministraquasi tutte le di lui opinioni; e ciò che v'ha di peggioancora in un tempo in cui esso è nella massimaimpotenza di discernerle, se ottime per adottarle, e trarnede' solidi vantaggi, se riprovabili per sfuggirnel'incontro, e rigettarle. Noi crediamo ciecamente di averericevuto dalla natura, o di avere portato seco noi nascendo,le idee vere, o false, che in un età inesperta si è fattocon violenza entrare nelle nostre teste; a questa fatalepersuasione è stata sempre mai riconosciuta unadelle più venefiche sorgenti de' travviamenti che cospiranol'intera perdita dell'uomo. In darno ci avvertiscono sensatamentei filosofi che le prime impressioni che si fannoprendere a' fanciulli sieno tali per esse medesime che nonabbiano duopo di essere in verun modo nè emendate, nèrepresse, onde non venghiamo di essere costretti a sostituirnedelle nuove, o che giungasi all'arduo procintodi doverle riformare; è in vano che i nostri benemeritimaestri antichi ci gridano indefessi che tutto quello cheda noi viene imparato sia di bene, sia di male ne' primiintervalli della nostra fanciullezza, si è ciò appunto chead indelebili caratteri più agevolmente ritenghiamo; manoi sempre sordi agli avvertimenti salutari degli uni,ed insensibili ognora alle grida amorevoli degli altri, fabbrichiamoda noi stessi i tormenti crudeli che ci affliggono,senza traccia di scampo, nè di conforti, preparando ad untempo così la nostra perpetua irreparabile sciagura, equella insieme de' traditi nostri figli (1). Insensibilitiranni! Sembrami udire questi rinfacciarmi amaramente ungiorno, se da voi riconosciamo la nostra misera esistenza sullaterra, ci diranno essi lacrimando, da voi soli ripetere dobbiamounicamente ancora le affliggenti calamità, delle qualisaremo un giorno le vittime eterne sopra d'essa; l'avarizial'ignoranza, e il fanatismo di cui siete fieramente predominatida una parte ci resero tante macchine automate fra glienti ragionevoli, di aggravio a noi stessi, inutili allasocietà, ed i venefici principi de' quali ci faceste imbeveredall'altra finirono di abrutirci a questo eccesso.

E che! Tale forse appunto non è l'umiliante linguaggio,c

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